Quando dipingiamo i nostri veicoli possiamo applicare direttamente il colore scelto, ad esempio il verde oliva per un serbatoio Sherman, e quindi dipingere i dettagli senza ulteriori indugi. Tuttavia, questa opzione non sfrutta l’effetto che possiamo trarre da questo colore di base attraverso una semplice ‘modulazione’ o ‘pannellatura’ , entrambe le tecniche, che spiegherò successivamente, ci permetteranno di rendere, con poco sforzo, i nostri veicoli molto ‘vistosi’. È importante ricordare che queste tecniche, come molte altre discusse in questo blog, sono progettate per lavorare pezzi di scale molto più alte e, pertanto, i risultati potrebbero essere un po’ limitati. Tuttavia, il modo di utilizzarle è identico.

La modulazione , al momento molto di moda, consiste nell’applicazione di luci e ombre considerando diversi punti di luce casuali, invece di considerarne uno unico, arrivando a peccare di mancanza di realismo . Cioè, ogni parte del nostro veicolo avrà le sue luci e ombre, orientate in un modo unico, con il quale si distingueranno facilmente dagli altri. L’handicap di questa tecnica risiede nel sacrificio del realismo in favore di un contrasto maggiore o sorprendente, quindi spetterà a ognuno scegliere se usarla o meno. A mio parere, data la piccola dimensione di queste miniature, sebbene si perda un poco di realismo, otterremo che spiccano molto di più sul campo di battaglia, dal momento che quelle luci o ombre irreali richiamano più l’attenzione dello spettatore.

Utilizzare la modulazione è abbastanza semplice e in pratica consiste nell’andare a ‘illuminare’ la parte veicolo che ci interessa creando un gradazione dal colore base, o uno più scuro, fino al colore più chiaro, evidenziando uno dei bordi. È proprio ciò che viene fatto di solito, ma nel caso di questa tecnica, ripeteremo lo stesso processo su ogni pannello, ma cambiando la direzione da cui proviene la fonte di luce. Occhio, non significa che dobbiamo dipingere ognuno dei pannelli o parti del veicolo con la sua sorgente luminosa. Nel mio caso, di solito, mi accontento di cambiarla solo nei pannelli che spiccano – normalmente quelli più grandi-, dove in effetti di solito utilizzo la luce ‘logica’ (cioè applico la luce dove l’ombra dovrebbe davvero andare). Anche in questo caso, non dobbiamo mettere le luci e le ombre invertite in tutti i pannelli. Il divertimento di questa tecnica è combinare diverse opzioni.

Per poter verniciare comodamente ogni pannello è consigliabile dotarsi di strumenti fondamentali ma molto sempli: forbici e un pezzo di carta, con il quale creeremo ‘mascherature’ o andremo a coprire il veicolo per dipingere ogni parte singolarmente. Se non utilizziamo le mascherature’, non possiamo distinguere i vari pannelli quando andiamo a dipingere luci e ombre e quindi perderemo la possibilità di raggiungere l’obiettivo di questa tecnica, che è differenziarli. Invece della carta, i nastri specifici o il blu – tack potrebbero essere utilizzati per mascherare, tuttavia questi materiali hanno altri scopi e l’uso della carta è ancora l’opzione più veloce, economica e comoda.

ESEMPIO Sherman: utilizziamo un foglio di carta da cui verrà ritagliato la forma del mantelletto del cannone, questo ci permetterà  di dipingerlo separatamente dal resto della torretta. D’altra parte, con il piano del foglio possiamo coprire diverse parti per evitare di errori. Per esempio, se vogliamo applicare luci graduali solo ai lati del veicolo, ma vogliamo che la parte superiore (dove è posizionata la torretta) mantenga colore molto più scuro, utilizzeremo la carte come mascheratura per la parte superiore mentre si dipingono i lati

In definitiva, l’idea è di utilizzare queste mascherature per aiutarci a dipingere ogni pannello senza rischiare errori e sporcare gli altri, questo ci assicurerà che ogni pannello sarà chiaramente definita. L’ideale è esercitarsi un po’ con carta, forbici e l’aerografo. Una volta che abbiamo imparato a padroneggiare il mascheramento, dobbiamo solo giocare con l’aerografo per applicare le luci su ciascun pannello, tenendo conto che possiamo usare tutte i punti luce che vogliamo e nella direzione che vogliamo. L’opzione più semplice è iniziare con il colore di base e aumentare gradualmente le luci aggiungendo il bianco o il colore desiderato. Se vogliamo ottenere un contrasto ancora maggiore, possiamo lavorare un po’ di più e, oltre alle luci, applicare le ombre. L’idea è esattamente la stessa, solo che su ogni pannello le ombre saranno applicate – ovviamente – sul lato opposto delle luci. È importante essere attenti quando facciamo questo lavoro perché se commettiamo errori la riparazione sarà complicata (anche se non impossibile).

D’altra parte, anche la ‘pannellatura’ , che consiste nell’evidenziare i profili con un colore più scuro, evidenzia abbastanza bene . Cioè, è come se applicassimo un’ombra attorno al pezzo per evidenziare ogni pannello o botola. Per ricrearlo seguiremo le stesse linee guida già spiegate, aiutandoci con un pezzo di carta per mascherare il resto del veicolo mentre dipingiamo il profilo di ciascun pannello. Sebbene conferisca al veicolo più realismo della modulazione, a mio parere, non è così appariscente (sebbene non ci siano paragoni con la semplicità di applicare solo il colore base).

Special thanks to Luigi Sabino from the Modelstorming association (Villa Raspa di Spoltore, PE; Italy) for this Italian translation.

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