Fino a poco tempo fa, il mio uso dei pigmenti si limitava a maneggiarli a secco, cospargendoli nelle aree che mi interessavano, ad esempio, per ricreare il fumo negli scarichi con il nero. Tuttavia, recentemente ho sperimentato un nuovo modo di applicarli, basato su un diluente: Pigment Fixer delle produzioni MIG, e in questo tutorial spiegherò su cosa si basa.

Prima di tutto, come è ovvio, dovremo avere a disposizione il fissatore di pigmenti (io conosco solo quello di MIG) e diverse tonalità di pigmenti (commercializzati da MIG, Tamiya e Vallejo, per esempio). In questo tutorial uso due pigmenti: la polvere europea e la terra russa, entrambi della MIG. Il primo è un tono chiaro, mentre il secondo è piuttosto scuro. L’idea è di ricreare nella parte superiore la polvere o la terra asciutta e nella parte inferiore il terreno inumidito dal costante contatto con il suolo.

Tuttavia, con questo non otterremo un effetto fango bagnato, per il quale avremmo bisogno di usare una vernice lucida (preferibilmente applicata con un aerografo una volta che i pigmenti si sono asciugati) e rinforzare la miscela con sabbia fine (mescolata con il pigmento e la colla bianca). Pertanto, in questa ultima situazione potremmo fare a meno del fissatore di pigmenti, optando per la colla bianca.

Proseguendo con la spiegazione, la prima cosa che faremo è depositare il pigmento sulla superficie di interesse: inseriamo un pennello grande nella lattina di pigmento e lo carichiamo generosamente, quindi lo applichiamo sulla superficie spruzzandolo delicatamente. Per ricreare l’effetto di cui sopra, applichiamo innanzitutto il pigmento chiaro su tutta la superficie, seguito dal pigmento scuro limitato alle aree inferiori o con maggiore contatto con il terreno. Oltre a sporcare la parte inferiore del veicolo, sarebbe opportuno fare lo stesso con i recessi nelle catene dei cingoli (l’area di maggiore rilievo non sarebbe così sporca, a causa dello sfregamento costante). Un dettaglio importante è la gravità (che l’ha inventata …: P), che ci costringerà a posizionare la miniatura rovesciata o su un lato per evitare che il pigmento, che è ancora polvere o sabbia, si stacchi.

Successivamente useremo il fissativo. Per fare questo, con un altro pennello spesso (non lo stesso, per evitare di sporcare il contenuto della lattina) carichiamo il liquido e lo posizioniamo con cura sui depositi di pigmenti precedentemente applicati. Toccarliè sufficiente, perché si diffonde rapidamente per capillarità. Dobbiamo assicurarci che il pennello non entri in contatto, per lo stesso motivo menzionato all’inizio.

Ora possiamo seguire due linee guida: non toccare e lasciarlo asciugare, dove i depositi che estendiamo rimarranno come abbiamo fatto (in molti casi, acquisendo una trama granulosa, che facilita il compito di ricreare la terra ‘attaccata’). Oppure, ancora bagnati, mescola i pigmenti con un pennello, cercando il colore desiderato. Questa seconda opzione è quella che si vede nelle foto del tutorial. D’altra parte, questa seconda opzione può essere ulteriormente perfezionata, con l’uso di oli precedentemente diluiti in trementina: ad esempio, i toni ocra o argilla per evidenziare un’area

Una volta asciutti, ci vorrà un pò, otterremo un effetto sporco molto realistico (in effetti, il processo è certamente analogo a quello che accadrebbe effettivamente), con un tono opaco realistico. Il bunker nella foto iniziale è opera del maestro Porta.

Special thanks to Luigi Sabino from the Modelstorming association (Villa Raspa di Spoltore, PE; Italy) for this translation into Italian.

 

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